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Correzione delle orecchie a sventola: l’intervento chirurgico migliore

DI  ESTETICALIVE 

Spesso  l'intervento chirurgico per eliminare le orecchie a sventola (otoplastica) richiede, a distanza di anni, un secondo intervento correttivo. La tecnica tradizionale più usata per correggere le orecchie a sventola (cioè i padiglioni auricolari prominenti ) è infatti quella con fili di sutura non riassorbibili, con cui si “ancorano” le orecchie alla nuca.
Ma questa tecnica richiede spesso un ritocchino successivo: i fili possono dare fastidio al paziente, si possono rompere vanificando l’intervento oppure possono conferire una forma innaturale tipo “orecchie pinzate”. 

Esiste però una tecnica alternativa che è definitiva per correggere le orecchie a sventola:  quella che prevede il rimodellamento della cartilagine.  Per eseguire questo tipo di intervento chirurgico è necessaria più esperienza da parte del medico estetico, ma i risultativi sono ottimali e soprattutto duraturi.
E’ bene quindi sapere che esistono più modi per eseguire l’otoplastica. Il rimodellamento della cartilagine richiede circa mezz’ora in più in sala operatoria, ma dà risultati definitivi ed ottimali dal punto di vista estetico,  evita recidive ed altri problemi.
Il post operatorio di questo tipo di intervento è identico a quello eseguito con la tecnica tradizionale ed anche il prezzo.

L’intervento chirurgico di otoplastica può essere praticato sia sui bambini che sugli adulti.
Le orecchie a sventola possono infatti generare imbarazzo fin dall’età scolare: il bambino può essere preso in giro dai compagni, può sentirsi diverso e insicuro. Per queste ragioni, l’intervento chirurgico di otoplastica può essere praticato senza problemi già alle elementari.

Correzione delle orecchie a sventola con rimodellamento della cartilagine

Tecnicamente l’intervento chirurgico consiste nella modificazione della curvatura delle cartilagini che danno la forma alle orecchie: il chirurgo plastico esegue un’incisione dietro l’orecchio, nel solco retroauricolare. In questo modo, a guarigione avvenuta, le cicatrici non sono più visibili.
Tramite l’incisione, il chirurgo accede alla cartilagine delle orecchie che viene ripiegata all’indietro.
La nuova posizione viene fissata con dei punti di sutura. Al termine dell’intervento chirurgico si sutura la cute e si applica una medicazione contenitiva “a turbante” che deve essere indossata per 4 giorni.
L’intervento di otoplastica con questa tecnica ha una durata complessiva di circa 45 minuti e in genere si effettua in anestesia locale. Se il paziente è molto agitato si somministrano anche dei farmaci sedativi.

Per quanto riguarda i tempi di recupero post-intervento, il dolore dura al massimo 1-2 giorni ed è controllabile con gli antidolorifici.
Una volta tolte le bende, al quarto giorno, il paziente può riprendere le normali attività e le orecchie (ancora un pò gonfie, ma in genere presentabili) possono restare scoperte.
Nel mese immediatamente successivo all’intervento chirurgico di otoplastica occorre indossare (durante la notte) una fascetta elastica che tiene le orecchie nella posizione corretta.
Il risultato ottenuto con questo tipo di intervento chirurgico è definitivo e non sono necessari ritocchi negli anni successivi.

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